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Caramel: Poesia e Bellezza

Caramel: Poesia e Bellezza


In questo post voglio parlarvi di un film a dir poco squisito, Caramel, pellicola libanese del 2007 diretta da Nadine Labaki che si è aggiudicata il premio  Quinzaine des Réalisateurs al 60° Festival di Cannes. Non voglio svelarvi troppo della trama perché in realtà non è particolarmente complessa: tratta la storia di cinque donne di Beirut che affrontano i loro fantasmi (l'amore con un uomo sposato, la perdita della verginità, l'omossessualità, il terrore di invecchiare) in una città così distante da noi. Eppure non si vede una Beirut sventrata dalle lotte: è scelta della bravissima Nadine Labaki (che interpreta Layale, la protagonista) rappresentare la città come luogo delle vicende personali dei personaggi, come piccolo nido familiare, al di là delle complicazioni politiche e sociali che siamo soliti sentire. Tutto quello che vediamo sono semplici vicende quotidiane, trattate con un'inusuale sensibilità e una fortissima suggestione.

Ho deciso di scrivere questo post perché poco mi è venuta in mente una scena del film, la più poetica di tutte, e forse una delle scene d'amore più belle che io ricordi. Il momento racconta di una telefonata immaginaria che avviene tra Layale, appena tornata da un incontro con il suo amante sposato, e il suo spasimante, un poliziotto che lavora davanti al salone di Layale, follemente innamorato di lei ma non ricambiato. Non posso non regalarvi questo momento di incommensurabile Bellezza e Poesia.
Purtroppo non riesco ad incorporare il video nel post, però vi lascio il link a YouTube. Non perdetevelo:


3 commenti

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