Ebbene sì, al tramonto del 2013 confesso di far parte di quella sparuta minoranza di under settanta che non possiede ancora uno smartphone! Non che sia immune al fascino della tecnologia o che di principio rifiuti l’avvicendarsi della modernità, semplicemente ho una cattiva abitudine invisa al sistema consumistico, quella di non acquistare una cosa finché l’analoga in mio possesso non si sia rotta e dal lontano 2008 il mio fedele Nokia N70 non ha ancora accusato il colpo! Non dico che mai cederò alla diavoleria forse più sorprendente del nuovo secolo, anzi, probabilmente dopo questo post, per l’inesorabile legge di Murphy, il mio cellulare collasserà in qualche maniera assurda obbligandomi a mettermi al passo con i tempi. Ammetto che fare parte di quell’élite di sumeri che usa ancora i tasti e non il touchscreen mi fa sentire un po’ speciale, démodé forse, ma al contempo affascinante.
Devo dire che non sento una grave assenza nella mia vita: il fatto di non possedere uno smartphone ha certamente dei lati negativi, come l’elevato tasso di probabilità di perdermi in qualche sconosciuta località senza avere la possibilità di ricorrere al salvifico Google Maps (no, non ho neanche il navigatore, ma questo è dovuto al fatto che così mi sento più forte ed indipendente: prendo le mie decisioni senza una voce guida!), eppure questa mancanza ha anche dei preziosi vantaggi che sicuramente non tutti si sentiranno di condividere ma che per me rappresentano l’ultimo baluardo di libertà intellettuale.
Innanzitutto non sento l’esigenza di condividere ogni mio stato mentale – o, peggio, fisico – su tutti i social network esistenti: Facebook per me resta uno spazio dove farmi due risate con i link idioti; devo ancora entrare nell’ottica di considerare Twitter uno sfogatoio senza filtri, per cui non ho ancora ingaggiato furibonde diatribe verbali con sconosciuti; non ho mai l’impulso di postare su Instagram ogni mio banale pasto quotidiano, confidando nel fatto che, bene o male, tutti hanno fatto colazione con un cappuccino ed una brioche, perciò dubito che il mio contributo fotografico potrebbe far fare all’umanità quel famoso grande balzo.
Innanzitutto non sento l’esigenza di condividere ogni mio stato mentale – o, peggio, fisico – su tutti i social network esistenti: Facebook per me resta uno spazio dove farmi due risate con i link idioti; devo ancora entrare nell’ottica di considerare Twitter uno sfogatoio senza filtri, per cui non ho ancora ingaggiato furibonde diatribe verbali con sconosciuti; non ho mai l’impulso di postare su Instagram ogni mio banale pasto quotidiano, confidando nel fatto che, bene o male, tutti hanno fatto colazione con un cappuccino ed una brioche, perciò dubito che il mio contributo fotografico potrebbe far fare all’umanità quel famoso grande balzo.
Quando mi viene qualche amletico dubbio su un personaggio, un film, un evento, un titolo, non ricorro spasmodicamente a Google ma cerco di spremere le povere meningi che mi restano per estrarre qualche preziosa goccia di conoscenza e se ciò non avviene, me ne faccio una ragione e mi tengo il dubbio fino all’estatico momento della folgorazione.
Se mi trovo in compagnia non ho certo la tentazione di prendere il cellulare per fare qualcosa, qualsiasi cosa, ma mi godo la presenza delle persone, con le loro chiacchiere ed i loro silenzi. Il cellulare per me è ancora semplicemente un obsoleto mezzo di comunicazione, ma limitatamente a quando il mio interlocutore è a distanza, poi, quando lo vedo, il telefono resta in borsa e la comunicazione è fatta non più di lettere digitate ma di parole, gesti, sguardi, risate, quelle vere.
Non sono continuamente bersagliata da notifiche su tutto quello che fanno i miei contatti e di conseguenza loro non sanno sempre cosa faccio, con chi e dove. Tutto ciò esercita su di me una sublime seduzione, un intrigante brivido, un’appagante soddisfazione che chiamo privacy.
Se mi trovo in compagnia non ho certo la tentazione di prendere il cellulare per fare qualcosa, qualsiasi cosa, ma mi godo la presenza delle persone, con le loro chiacchiere ed i loro silenzi. Il cellulare per me è ancora semplicemente un obsoleto mezzo di comunicazione, ma limitatamente a quando il mio interlocutore è a distanza, poi, quando lo vedo, il telefono resta in borsa e la comunicazione è fatta non più di lettere digitate ma di parole, gesti, sguardi, risate, quelle vere.
Non sono continuamente bersagliata da notifiche su tutto quello che fanno i miei contatti e di conseguenza loro non sanno sempre cosa faccio, con chi e dove. Tutto ciò esercita su di me una sublime seduzione, un intrigante brivido, un’appagante soddisfazione che chiamo privacy.
L’aspetto che tuttavia amo di più è che nei momenti morti, durante le interminabili attese in qualche coda, nei fugaci istanti in cui aspetto qualcuno, non occupo – o forse spreco – il mio tempo sfidando qualcuno in un moderno tenzone virtuale a colpi di parole o caramelle ma semplicemente apro un libro e leggo.
«Talvolta penso che il paradiso sia leggere continuamente, senza fine»
(Virginia Wolf)
(Virginia Wolf)
Mi piace questo post e adoro la semplicità e la chiarezza con cui l'hai scritto.
RispondiEliminaFaccio anche io parte della rimanente manciata di persone che ancora non possiede uno smartphone e mi sono rivista in ogni tua parola.
Le uniche volte in cui l'avrei desiderato erano causate da quei dannati treni che non si sa mai a che ora arriveranno.
Eppure, anche in questo, ho riscontrato un aspetto positivo: quando non si possono trovare risposte alle proprie domande con l'ausilio di internet si può sempre domandare ad altri -magari loro ricorreranno alla rete ma sarà ugualmente bello scambiare qualche parola.
Quindi un altro aspetto positivo di non avere uno smartphone è che ciò rende più inclini alla conversazione!
EliminaFaccio mea culpa perché io lo smartphone ce l'ho (me l'ha regalato il mio ragazzo quando ha dismesso il suo, quindi è usato ma ben funzionante)...eppure lo uso ancora come un telefono normale.
RispondiEliminaSi, sono pazza. Me lo dicono tutti.
Tranquilla, non è mica una colpa ;-)
Eliminasu questo argomento siamo al 100% d'accordo! Un paio di anni fa avevo il mio amatissimo telefono, "vecchio" di 3 anni e sembrava nuovo di pacca.. quanto l'amavo! Purtroppo mi è caduto e non ho fatto tempo ad accorgermene che me lo avevano rubato U.U da lì ho avuto un samsung, non so forse era già uno smartphone ma non l'ho mai connesso ad Internet.. poi l'anno scorso il mio boyfriend ha deciso di regalarmi un Iphone (il 3G usato), telefono che ho maledetto più volte perché non riuscivo manco a telefonarci XD ecco fino a ieri sull'Iphone non avevo abilitato internet (io il telefono lo uso poco, per telefonate e messaggi, stop), ma ho fatto una di quelle tariffe da 10 euro al mese e hai tutto incluso. Bene comunque sia sul mio modello di Iphone non posso mettere What's up e Instagram perché troppo vecchio.. uhhhh come mi dispiace XDXDXD fantastico ho la scusa per non metterli!!! Le mie compagne di danza (tutte più giovani di almeno 6 anni) vivono con il telefono.. non puoi capire la "rabbia" che mi fanno quando mangiamo tutti insieme e loro son fisse con quel bricco in mano -___- fine del mega commento!
RispondiEliminaPS l'idea del tablet invece mi stuzzica!
Io uso moltissimo il portatile per lo studio, quindi al momento non sento il bisogno di un tablet che potrebbe essere utile per molti versi!
EliminaIo il mio primo smartphone l ho preso 3 mesi fa e solo perche' mi serve per lavoro... Ho anch io un nokia come il tuo che funziona perfettamente e che ho dato a mia madre! Pero' ti assicuro che e' comodo! Ciao. Gaia
RispondiEliminaMa sono sicura che sia comodissimo!
EliminaSe ti può consolare, io ho uno smartphone e riesco a perdermi anche con tutte le google maps del mondo a disposizione! :D Per il resto invece ormai faccio fatica ad immaginare la mia vita senza smartphone e già faccio fatica quando sono all'estero a non essere collegato a internet 24h su 24.
RispondiEliminaUn problema della tecnologia è che crea dipendenza!
EliminaSono un'appassionata/malata di tecnologia, ma credimii che avere uno smartphone non ti porta a voler condividere tutto su fb, Twitter o instagram. Il mio cappuccino conserva la sua dignità fino alla sua fine e stessa sorte tocca ai miei spaghetti, i miei stati su Facebook non avvisano i miei contatti quando entro in doccia o mi lavo i denti... Ti assicuro che lo smartphone in mani di persone normali, diventano innocui, giuro! Ps google Maps non ha il fascino dei cartelli stradali ;)
RispondiEliminaCome sempre il problema è delle mani in cui gli oggetti finiscono. Però non si può negare che negli ultimi anni c'è stato un rovinoso aumento delle condivisioni delle vite provate nei social network!
EliminaConcordo con Pinnù e con il tuo commento: tutto dipende da come lo si usa. A me piace il mio smartphone e lo trovo comodo. Ma non sento l'esigenza di postare in continuazione cosa mangio/dove vado. Nè tanto meno che sto andando a dormire. Perchè poi il vero rischio è che per raccontare agli altri cosa stiamo facendo, non ce lo godiamo davvero ;)
EliminaE' proprio vero!
EliminaTi stimo e t'invidio perchè se potessi tornerei indietro. Comunque concordo con Pinnù :)
RispondiEliminaFrancesca
The Glossy Mag
Ah ah, bella Fra!
EliminaBellissimo post ! Io ho uno smartphone ma molte volte mi capita di pensare a quanto, anziché essere smart, ci faccia sembrare più idioti...cerco di tenerlo in borsa il più delle volte, anche se mi lascio tentare da Instagram o scrivo qualche tweet...però è brutto vedere la gente che esce insieme e poi non si guarda neanche in faccia, ognuno è perso in quel piccolo schermo, tristezza totale e nostalgia di quando le cose erano diverse ! Baci
RispondiEliminaFashion and Cookies
Per mia fortuna non mi capita molto spesso: avere un entourage poco tecnologico ha i suoi vantaggi!
Eliminaho un nokia 7360..non dico altro XD
RispondiEliminaho anche un samsung ma di smartphone digitali non ne voglio neanche sapere di internet chi se ne frega
non basta quante ore ci sto a casa
pure per strada per sbattere a qualche palo
Il fatto che non ne sento il bisogno è anche dovuto che passo molte ore al pc tra studio e lavoro!
EliminaGrandissimo post!!! Hai ragione, le tue argomentazioni sono ineccepibili e molto veritiere. Tutta la mia stima! Sempre piu' bello il tuo blog. Un bacione!!!
RispondiEliminaGrazie, Marina!
EliminaTi consiglio questo video che è proprio in tema col tuo post: http://www.youtube.com/watch?v=OINa46HeWg8&feature=share
RispondiEliminaSono d'accordo con un commento postato sotto al video: SMART phone, STUPID people... e lo dico da "portatrice sana di smartphone" :D
Ah ah, bel motto!
EliminaScrivi molto bene. Brava ^_^
RispondiEliminaMany kisses,
Nicole
www.nicoleta.me
Grazie mille, Nicoleta!
EliminaBuongiorno!
RispondiEliminaTi ho appena assegnato un premio sul mio blog :)
Grazie di cuore, Dama!
EliminaDa poco convertita allo smartphone, più che altro è stato un regalo. Non ho mai avuto un buon rapporto con il cellulare, dimentico la suoneria,lo dimentico in borsa, mi scocciano gli sms (preferisco le chiamate) salvo qualche comunicazione di servizio... O di poche parole.
RispondiEliminaCon lo smartpone non è cambiato molto, leggo le mail in tempo reae ma rispondo quando dico io. Non distolgo l'attenzione dal mio interlocutore per guardarlo ogni secondo, niente vita morte e miracoli sui social... ;)
Insomma mi sorveglio a non diventare come certi zombie in giro, eheheh.
Carinissimo questo post!
Hai ragione: non bisogna cadere in tentazione di diventare zombie!
Eliminabrava, tieni duro.
RispondiEliminavorrei non aver mai iniziato :)
baci
http://nonsidicepiacere.blogspot.it/
Mi sa che il mio Nokia N70 ha ancora vita breve :-(
Eliminabeata te....
RispondiEliminaAh ah, grazie!
Eliminaciao carissima,
RispondiEliminaio ho dovuto capitolare per motivi di lavoro ( mi hanno anche regalato lo smart )
ma il mio telefono personale è vecchiotto e agonizzante e ben legato da scotch motivo di grandi risate da parte di chi lo e mi vede , ma finchè non defunge resterà il mio preferito !
ave
Anche tu ti affezioni alle cose, eh Ave?
Eliminaio ti consiglio di non prenderlo mai...sennò si finisce per forza come quel video su youtube che sta circolando tantissimo
RispondiEliminaEh eh, spero proprio di non abbandonare il mio spirito critico quando succederà!
EliminaLeggo solo ora questo post, dopo che nel mio blog ho pubblicato un corto (che ormai conoscono tutti) a riguardo.
RispondiEliminaComunque concordo con te in pieno. Una delle cose che mi lascia di più l'amaro, è andare a mangiare fuori e notare che tante coppie vicino a me, invece di chiaccherare e guardarsi in faccia, stanno attaccati al cellulare!
Il corto era davvero appropriato, eh eh!
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