« […] ero rimasta affascinata dallo spazio vitale giapponese e dalle porte scorrevoli che rifiutano di fendere lo spazio in due e scivolano dolcemente su guide invisibili. Giacché, quando noi apriamo una porta, trasformiamo gli ambienti in modo davvero meschino. Offendiamo la loro piena estensione e a forza di proporzioni sbagliate vi introduciamo un’incauta breccia. A pensarci bene, non c’è niente di più brutto di una porta aperta. Nella stanza dove si trova, introduce una sorta di rottura, un parassitismo provinciale che spezza l’unità dello spazio. Nella stanza contigua provoca una depressione, una ferita aperta e tuttavia stupida, sperduta su un pezzo di muro che avrebbe preferito essere integro. In entrambi i casi turba i volumi, offrendo in cambio soltanto la libertà di circolare, la quale peraltro si può garantire in altri modi. La porta scorrevole, invece, evita gli ostacoli e glorifica lo spazio. Senza modificarne l’equilibrio, ne permette la metamorfosi. Quando si apre, due luoghi comunicano senza offendersi. Quando si chiude, ripristina l’integrità di ognuno di essi. Divisione e riunione avvengono senza ingerenze. Lì la vita è una calma passeggiata, mentre da noi è simile ad una lunga serie di violazioni.»
(Muriel Barbery, L’eleganza del riccio, 2006)
Questa riflessione rispecchia perfettamente il mio punto di vista sull’argomento frattura e continuità. Mi ha talmente affascinato come Barbery l’ha affrontata che l’ho persino inserita nella mia tesi di laurea triennale… in ingegneria edile! Talvolta non si riconosce il giusto peso alle cose banali. Nulla è banale, solo gli occhi di chi le guarda banalmente sono banali.
Pensa che invece per me un aporta aperta è un bel simbolo: di apertura, di cambiamento, di disponibilità. Anche il fatto che fisicamente rompa una spazio: è la testimonianza nell'antico nel nuovo, dell'impossibilità di separare le cose nettamente (perche, almeno nella mia vita, è così) e che le modifiche senza elementi "estranei ed esterni" non possono avere luogo.
RispondiElimina..vabbè, mi sono lanciata nell'eccessivamente metafisico? Un bacio:)
No, ci vuole un po' di metafisica ogni tanto, così nobilitiamo questi spazi frivoli!
EliminaIo non tollero le porte aperte, da sempre, mi danno un senso di incompletezza! Quando sono in una stanza con la porta aperta non riesco neanche a concentrarmi!
Forse dovrei leggerlo, L'eleganza del riccio... ciao, gaia
RispondiEliminaMolto bello come libro, vale la pena leggerlo!
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