La mia passione per il cinema asiatico non è certo recente: nata con i capolavori di Wong Kar Wai, si è alimentata nel tempo con altre pellicole di non minore bellezza, facendomi scoprire un universo cinematografico di suggestiva bellezza. Non potevo quindi farmi sfuggire l’occasione di partecipare ad un evento decisamente noto a livello internazionale dedicato proprio al cinematografia dell’Estremo Oriente che, per mia grande fortuna, si svolge proprio a due passi da casa, a Udine, ovviamente sto parlando del Far East Film Festival.
Il FEFF, che è arrivato quest’anno alla sua sedicesima edizione, nasce nel 1999 grazie ad un viaggio in Cina e all’amore per un film del 1994 di Wong Kar Wai, Hong Kong Express. Da lì il passo verso l’intera cinematografia orientale è breve estendendosi alle pellicole di Giappone, Korea, Thailandia, Filippine e via dicendo. Il desiderio degli organizzatori è di esportare nel nostro Paese l’incanto della cultura asiatica, così diversa dal nostro sentire eppure così incomprensibilmente empatica anche per chi non ne è avvezzo a tal punto da far innamorare chiunque abbia la sensibilità per capire la profondità ed il lirismo di questi capolavori.
La location del Far East Film Festival è la città di Udine, un vero cuore intellettualmente pulsante per la regione friulana che ogni stagione presenta interessantissime rassegne culturali. I film sono stati proiettati in continuità presso il Teatro Nuovo Giovanni da Udine dal 25 aprile ad oggi, ultimo giorno del festival. Oltre ai film numerosi sono stati gli eventi collaterali fra cui laboratori per avvicinarsi alle antiche tradizioni orientali come l’origami, cerimonie del tè, conferenze, mercatini di prodotti tipici, senza dimenticare il contest per cosplayers. Ma oltre alla cultura c’è stato anche spazio per il divertimento con le FEFF Nights, serate in giro per la città durante le quali si poteva partecipare a degustazioni, manifestazioni musicali, apertivi e dj set, tutto ovviamente in linea con il tema del festival.
Io ho potuto partecipare ad una sola giornata, la penultima, e devo dire che anche poche ore in questa atmosfera vibrante mi hanno letteralmente rapita. L’intera città ribolle di un entusiasmo unico e contagioso, nonostante il clima inclemente che alternava acquazzoni ad acquazzoni. Ho potuto vedere due film che mi sono davvero piaciuti, specialmente il primo, Bilocation, uno psico-thriller della giovane regista Mari Asato, celebre in Giappone per la sua produzione horror, che si cimenta di un’opera sottile in cui il reale e l’immaginario si confondono, in un turbine di ansia.
Realtà e proiezioni della realtà si incatenano senza via di fuga, ma questa volta la lotta non è tra il bene ed il male, ciò contro cui bisogna combattere è dentro di noi, nelle nostre frustrazioni, nelle nostre incapacità, nell’impossibilità di fare ciò che vogliamo. L’espediente narrativo della bilocazione viene utilizzato per creare un clima di terrore, al limite con il classico film horror, ma le implicazioni sono molto più devastanti perché toccano l’intimo di ognuno di noi. Raffinatissima la regia che non lascia nulla al caso e ricrea anche attraverso la sola contrapposizione cromatica la sensazione di alienazione che tutti personaggi si portano dentro.
Il secondo film è stata un’opera in costume del cineasta koreano Han Jae-rim, The face Reader. Racconta la storia di Nae-kyung, un’abile mentalista capace di leggere il passato e predire il futuro di una persona solamente leggendone il volto. Per il suo incredibile talento viene presto reclutato da personaggi di spicco del governo fino a diventare una figura chiave nel crollo della dinastia Joseon del 1455.
La ricostruzione storica è impeccabile, dalle scenografie ai costumi e diventa un quadro perfetto per lo svolgimento dei fatti che, nonostante il tragico epilogo, sono strettamente connessi da un filo comico inatteso, ottenuto dalle impeccabili performance di un grande cast e di un’attenta sceneggiatura che non lascia nulla al caso.
Alla proiezione di entrambi i film (ovviamente in lingua originale e sottotitolati sia in inglese che in italiano) presenziavano entrambi i registi che hanno fatto un breve intervento introduttivo e sono stati accolti con grande entusiasmo alla fine della proiezione.
L’unico appunto che mi sento di dover fare riguarda l’organizzazione dell’ingresso in sala. Per assistere agli spettacoli è possibili acquistare diversi tipi di accredito come anche i semplici biglietti (per maggiori informazioni c’è un’area dedicata sul sito ufficiale). Potendo partecipare un solo giorno io ho acquistato i semplici biglietti che mi sono stati forniti con posto numerato. Ebbene, tale informazione si è poi scoperta puramente indicativa in quanto in sala ognuno si sedeva dove preferiva, con la conseguenza di dover cercare una poltrona libera tra le molte riservate agli abbonamenti nominativi. Per questo motivo si è formato un certo caos all’ingresso per la corsa all’accaparrarsi i posti migliori, senza contare le facce disorientate di chi non ha mai partecipato e non sa bene dove sedersi. Ritengo che sarebbe opportuno informare meglio chi acquista i biglietti (o almeno lo dovrebbero fare le maschere all’ingresso in sala) in modo che chi è interessato possa organizzarsi meglio anche per la coda di ingresso. Questo è decisamente l’unico aspetto negativo che ho potuto riscontrare, per il resto tutto ha funzionato benissimo e nei tempi previsti.
Per chi è interessato nel foyer oltre al caffè del Teatro era presente uno stand per la degustazione di vini tipici friulani e un bookshop che vendeva sia film, ovviamente asiatici, che libri sulle arti orientali, dai manga, alla scrittura, dal sushi, alla tradizione cinematografica oltre che interessanti gadget a tema e locandine di film.
Nel complesso il FEFF è un’esperienza che ripeterò senz’altro anche il prossimo anno e che consiglio caldamente sia agli appassionati di cinema orientale che a chi vorrebbe approcciarsi a questo affascinante mondo: vi assicuro che non lo abbandonerete mai più!
Cosa ne pensate del cinema orientale? Vi piacerebbe partecipare al Far East Film Festival?
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