C’era una volta in cui avevo una vita sociale, non ricordo
esattamente come questo fosse possibile, ma ho dei vaghi e confusi ricordi su
me che facevo aperitivi, su me che uscivo a cena, su me che addirittura ANDAVO
A BALLARE!! Poi non so esattamente cosa sia successo, so solo che l’unica
relazione seria e continuativa che riesco a sostenere è quella con il divano.
Credo di soffrire di stress post traumatico perché veramente non riesco a
ricordare cosa sia successo in mezzo ed è evidente che la causa di questo
trauma non è altro che la maledetta età adulta.
Quando avevo diciotto-vent’anni non mi interrogavo mai sul
perché il sabato sera in giro per strade e locali ci fossero solo miei
coetanei, non mi ponevo proprio il problema di dove fossero ghettizzati quelli
che chiamavo “i vecchi”. Ora che la “vecchia” sono io ho finalmente scoperto
che dai trenta in su avviene una
metamorfosi selettiva che ti permette di essere un drago di operatività dal
lunedì al venerdì sera e che riduce in putrescenza la tua energia vitale per il
weekend ancorandoti indissolubilmente al primo sofà che intercetti. La
conferma l’ho avuta ieri sera che per sbaglio (giuro non è stato intenzionale!)
mi sono trovata in pizzeria con due coetanee per cena ed alle 21.30 stavamo già
sbuffando perché la pizza non arrivava e noi volevamo solo dedicarci alla
nostra attività preferita: la catatonia del fine settimana.
Per fortuna si evolve tutto, non solo il disagio, e la
tecnologia ci ha donato degli strumenti globali che ha mascherato da must have
per restare persone di tendenza ma che tutti sappiamo essere solamente un
placebo, un intrattenimento in stile Scommettiamo
che…?* più hipster, un velo di Maya che nessuno vuole togliere. Ovviamente
parlo della tv on demand, Netflix in prima riga e gli altri a seguire; ma anche
di YouTube, dei blog, di Intsgram, di Facebook, di tutto quello che ci permette
di chiuderci ermeticamente in casa il sabato per tornare alla vita il lunedì,
vantandoci con un certo orgoglio di aver visto una serie pazzesca o di aver
letto tutte le newsletter arretrate dei magazine online più on trend. Eppure in
cuor nostro sappiamo che avremmo voluto avere ancora vent’anni per andare a
ballare indossando abiti di dubbio gusto e sbronzarci con un gin lemon**, tanto
l’hangover a vent’anni mica lo avevamo.
Ma è inutile piangere sul pesca lemon versato, e continuiamo
a ringraziare la tecnologia che ci porta l’internet a casa… A voi, che siete
fortunati. Perché se abitate in un posto dimenticato da Dio, in un angolo più
remoto ed inospitale di Mordor, la connessione veloce non ce l’avete. Voi che
vivete nelle metropoli, che la city life potreste viverla, ma preferite
chiudervi in casa(giustamente) ad anestetizzarvi di serie tv grazie
all’internet che va più veloce di un TGV, non sapete come vi si spezza il cuore
quando aprite il browser e vedete scritte quelle parole più amare di un «non ti
amo più», ovvero «Impossibile connettersi alla rete» perché LA RETE NON C’È.
Quando mi sono trasferita in un paese ancora più disperso
nelle deserte campagne veneto-friulane non avevo minimamente contemplato la
possibilità che la rete non arrivasse ovunque ed invece così è stato. Ci ho
messo tre mesi ad avere una connessione, tentando e ritentando con ogni
compagnia. Ed alla fine arrivò EOLO, che come ad Ulisse donò un otre piena di
venti per aiutarlo nella navigazione verso Itaca, a me donò l’internet a banda larga
e mi permise di ripudiare a cuor leggero la vita sociale e di decompormi sul
mio divano come tutti i trentenni che si rispettano!
EOLO è un operatore di telecomunicazioni specializzato in
banda larga dal 1999 che ha come motto “internet dove gli altri non arrivano”
ed infatti grazie ad una rete capillare e ben strutturata EOLO sta velocemente
portando la banda larga in tutte le regioni d’Italia, e non solamente nelle
grandi città, anche nei paesi più piccoli e meno serviti. Una soluzione
definitiva per consentire di isolarsi in casa nei weekend anche ai trentenni
meno fortunati che devono necessariamente uscire il sabato sera perché
purtroppo non hanno internet veloce (e quindi non possono godersi netflix!!)!
Adesso devo andare che sono una persona molto impegnata e ho
tante serie che devo ancora vedere!
*per i meno vintage: programma serale in onda in diretta dal
Teatro delle Vittorie il sabato sera su Rai 1 condotto da Fabrizio Frizzi e
Milly Carlucci
** perché a vent’anni ancora non sai che l’unica vera consolatio vitae è il gin tonic.
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