Quando nasci in agosto hai un’infanzia piuttosto segnata: conoscerai la solitudine, l’abbandono, la dimenticanza e crescerai con quel senso di assenza che solo Penelope conosceva, pur circondata da un’orda di Proci. Quando nasci in agosto (e peggio se nasci proprio nella settimana di ferragosto) nessun bambino verrà mai alle tue feste di compleanno, perchè sono tutti in ferie, a scottarsi in qualche stabilimento balneare sovrappopolato, o a farsi mangiare vivi dagli insetti in qualche camping, o a scarpinare per sentieri di montagna. I tuoi amichetti saranno ovunque, a fare festa con altri bambini conosciuti nel tempo di una settimana ma già migliori amici, per dieci-quindici giorni, mentre tu guardi solitaria la tua torta di compleanno con le candeline che si susseguono, ma sola o, nella migliore delle ipotesi, circondata da fratelli e sorelle. E pensi già a sette-otto anni “ammazza che vita di merda”!
Poi però cresci e come spesso accade, crescendo le cose migliorano. Inizia a non interessarti più la festa di compleanno, perchè “cazzomene, sono in festa da giugno a settembre, finchè non ricomincia la scuola!” ed effettivamente tutti i giorni hai un pretesto per uscire e darti alla pazza gioia, perché sei un’adolescente con l’argento vivo addosso e generalmente odi la tua famiglia, ma anche i tuoi amici odiano la loro famiglia, così siete tutti fuori di casa da mattina a sera, come dei senzatetto, ma senza pensieri, perché finchè fa caldo si possono fare scorribande, ridere e scherzare con i ragazzi carini, e correre in bici al buio in due su una bicicletta, cantando a squarciagola (roba che quando d’estate in macchina incontro sciami di adolescenti in bici prima impreco come un camionista curdo ma poi sorrido perché sono così belli e spensierati…).
Ma come tutte le cose belle anche la spensieratezza da teenager ad un certo punto svanisce perché quando inizi l’università l’estate è il tuo incubo più grande perchè finisci gli esami il 27 luglio e li ricominci il 3 settembre e non hai mai abbastanza tempo per fare quelle cinquecento equazioni differenziali o per capire quei dannati cerchi di Mohr (Mohr, cosa ti abbiamo fatto di male?!). E quindi l’estate dura un soffio di vento, il tempo di alzare gli occhi a guardare le stelle cadenti a San Lorenzo ed è già tutto finito, guardi il calendario ed in testa parte malinconico “Seduto in quel caffè/io non pensavo a te…”. Sei triste perché pensi che ormai hai dato tutto, gli anni migliori sono trascorsi e tu li hai passati con jeans a vita alta e t-shirt con le frange (e mi riferisco all’estate del 1998, non a quella del 2016), inconsapevole che stavi vivendo un momento unico, e non ti resta che guardare malinconica i fuochi d’artificio a mezzanotte, che restano sempre una discreta consolazione.
Poi succede il miracolo: arrivano i trenta, che tu temevi peggio della Luna Nera mentre Cloris Brosca ti faceva le carte! Ed invece scopri che sono meravigliosi, perché finalmente sei quello che vuoi essere, libera da briglie mentali, familiari e sociali. Perché non ti vergogni più di dire le parolacce in pubblico, di indossare rossetti violentemente rossi anche di prima mattina, di bere fino a perdere la dignità, di parlare di sesso con amiche (e amici), di ballare in maniera imbarazzante canzoni che i millenials di ultima generazione non solo non hanno mai sentito, ma di cui neanche comprendono il fascino. Non hai paura di dire di no quando non hai voglia di fare qualcosa o di vedere qualcuno, perché sai che le persone che ci tengono non se la prendono (perché, poracce, pure loro sono nella tua stessa barca) e se se la prendono meglio ancora, perché non erano persone che valeva la pena di tenere strette.
E soprattutto quando superi i trent’anni puoi festeggiare come hai sempre sognato, fin da quand’eri bambina e vedevi i film di Gassman sulla spiaggia a fare il fanfarone, con una festa in spiaggia, dal pomeriggio al tramonto e poi ancora fino a notte inoltrata, con birra e pizza, ed una manciata degli amici più cari, che non si sa come siano riusciti a liberarsi tutti per venire, ma ce l’hanno fatta (e con il pensiero vicina anche a quelli che non sono potuti venire ma che li senti, ti vogliono bene) e ti haanno resa felice!
Mi sa che mi tocca compiere 30 anni per fare il passettino avanti :)
RispondiEliminaTantissimi auguri :*
L'hai già fatto :-)
EliminaGrazie!
Hai davvero un bel gruppo di amici, complimenti.
RispondiEliminaSono molto fortunata!
EliminaTantissimi auguri. Capisco benissimo cosa si prova. Mi sono ritrovata in tutto...e anche se non sono ancora arrivata ai trenta mi sto avvicinando a quella libertà di fare quel che si vuole con chi si vuole. Baci!
RispondiEliminaEd è un momento meraviglioso!!
EliminaTutto vero. Compleanno il 18 agosto e mi ritrovavo a fare il giro di telefonate a tutti gli amichetti delle elementari che nel frattempo erano chissà dove in vacanza.
RispondiEliminaCol tempo migliora, non ammetterò mai quando arriverò ai trenta ma me lo sento che saranno i compleanni migliori.
Ti seguo :D
https://nellyngtonpost.wordpress.com/
Sad true story!
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