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CINEMA | Alabama Monroe

CINEMA | Alabama Monroe

Alabama Monroe Una storia d'amorе

Solo una manciata di film sono riusciti a dipingere con sottile perfezione la reale intimità della vita familiare, spaccata in due tra la bellezza sognatrice data dall’amore, che ci porta in una dimensione intangibile ed irreale, e l’immanente sofferenza data dall’inevitabile scontro tra questa bellezza e la durezza spigolosa della realtà. Mi vengono in mente Blue Valentine, in cui il tenero amore tra Dean e Cindy non riesce a superare lo squallore banale della quotidianità, oppure Amour, in cui l’inesauribile tenerezza di George per Anne non può tuttavia arrestare il decorso del suo male inguaribile; o ancora La vita di Adele, dove l’amore spaventato di Adele non riesce a trattenere lo spirito impetuoso di Emma. Tutte queste pellicole raccontano diverse facce della stessa fragile medaglia, quella che viviamo un po’ tutti, l’amore familiare, fiaccato dagli eventi e non sempre capace di resistere. Esattamente come succede in Alabama Monroe, che è entrato prepotentemente a far parte dei miei film preferiti di sempre.

Alabama Monroe, a dispetto del nome, è un film belga del 2012, diretto da Felix Von Groeningen, passato decisamente in sordina ma che ha collezionato uno spropositato numero di riconoscimenti, compresa la nomination a miglior film straniero agli Oscar del 2014. Non è difficile da credere vedendolo: questa pellicola è un piccolo scrigno di perfezione tecnica grazie alla maestria con cui le scene vengono girate, montate e musicate senza mai perdere l’anima lirica. La scelta delle inquadrature, le luci, i colori desaturati fanno intuire subito che la vicenda è amara, straziante: tutto crea una profonda empatia per questa famiglia, che, nonostante la sua originalità e la totale assenza di conformismo, potrebbe essere quella di chiunque di noi.

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Anche la narrazione ci coinvolge inaspettatamente grazie ad un montaggio alternato  del presente e del passato che ci rivela da subito dove si andrà a finire la vicenda, lasciando la suspense al metodo con cui questa viene raccontata, tecnica che solo i migliori narratori sanno adottare. La vicenda è ambientata in una non ben definita cittadina del Belgio, dove Didier, un uomo pratico, concreto, amante della cultura country americana, si innamora a prima vista di Elize, una donna che racchiude in sé la delicatezza di un animo sensibile e spirituale e la ruvidità di un corpo ricoperto di tatuaggi che mostrano la storia della sua vita. Il loro amore passa attraverso la musica tanto amata da Didier, a tal punto da coinvolgere Elize nella sua passione, introducendola nel suo complesso di bluegrass, con il quale si esibiscono in concerti permeati dal loro struggente e passionale amore. Le apparentemente inconciliabili differenze caratteriali non sono un ostacolo per i due amanti, ma anzi sono il loro punto di forza, in una sorta di legge di compensazione che mantiene acceso il loro ardore fisico e sentimentale.

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Poi in maniera inattesa Elize resta incinta e tutta la vita di questa coppia scandita dall’amore travolgente e sognatore cambia, portando nell’universale quotidianità anche un rapporto fuori dagli schemi come il loro, ma la quotidianità non fa altro che rinforzare quel legame tenace, se non altro nei primi tempi. Infatti, la nascita della piccola Maybelle, che dovrebbe teneramente sugellare l’eternità di questo potente amore, con il tempo diventa il punto di rottura a causa dell’inarrestabile malattia che uccide la piccola, davanti agli occhi disperati ed impotenti del  padre e della madre. La morte della bambina diventa il casus belli tra i genitori, che incapaci di darsi una risposta, razionale o spirituale che sia, iniziano a recriminarsi l’un l’altro fino a dirsi addio nella maniera più drammatica ed autodistruttiva che possa esistere. L’amore di Didier ed Elize è eterno, ma non è destinato a vivere in questo mondo.

the circle brakdown alabama monroe

Impossibile non piangere davanti allo sgretolarsi della vita di Didier ed Elize, ancora di più sapendo che questa vita è piena di un amore tenero che però è stato completamente congelato dalle avverisità da un destino malvagio, perché altri non si può incolpare. E questa struggente tenerezza ci accompagna fin dall’inizio, da quando Didier guarda innamorato Elize per la prima volta nel suo studio di tatuaggi, fino all’estremo saluto quando le canta per l’ultima volta il suo amore, come a ricordarci che se il male ha vinto sul bene nel piano della realtà, a guardare meglio nessuno può sconfiggere l’amore, neppure la morte.

«Lo sapevo. In effetti l'ho sempre saputo. Che era troppo bello, che non poteva durare... che la vita non è così. La vita non è generosa. Non puoi mai amare. Non puoi mai affezionarti. La vita non te lo permette. Ti strappa tutto dalle mani. Tutto! E non fa che riderti in faccia... e ti tradisce»

dider e elize alabama monroe

9 commenti

  1. Non lo conosco, ma lo recupererò assolutamente perché finora ho amato tutti i film che hai consigliato! :)

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  2. Mi hai straziato con questo post. Ma nel senso positivo del termine.

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  3. Quando è uscito non ho voluto vederlo, nonostante le belle recensioni, perché temevo mi straziasse. Leggendo il tuo post mi convinco ancora di ciò. Dannazione, deve essere bellissimo (lo hai inserito tra i tuoi preferiti di sempre e non può essere un caso!), ma non mi sento ancora pronta.

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    1. Assolutamente straziante e a maggior ragione da vedere!

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  4. Lo aggiungo sicuramente alla lista dei film da vedere. Grazie per il consiglio.

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Mi piace sapere cosa ne pensate! Grazie per aver commentato!

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